1910. Parigi. Due distinti signori parlano all'interno di un raffinato salotto. Questi due signori sono Luigi Russolo e Filippo Tommaso Marinetti. Il primo è pittore e compositore, il secondo poeta, scrittore e pittore. Entrambi sono esponenti di quell'avanguardia storica chiamata Futurismo.
Inizio anni '80. New York. Un giovane studente universitario, Thurston Moore, e la sua bella e bionda fidanzata, Kim Gordon, non pensano ad altro che alla musica. Dall'incontro dei due con il chitarrista Lee Ranaldo e con il batterista Steve Shelley nascono i Sonic Youth.
Tra le due esperienze: rumore, rumore e ancora rumore.
Luigi Russolo, intorno agli anni '10 del Novecento, dà avvio alla cosiddetta arte dei rumori. Il compositore, ispirato dal fermento futurista che l'amico Filippo Tommaso Marinetti stava mettendo in atto tra Francia e Italia, elabora una nuova e rivoluzionaria concezione di suono, o meglio del far musica.
Russolo, stanco di sentire elogiare solo i suoni puri, dolci, armoniosi della tradizione - per lui quanto mai banali e riduttivi - decide di conferire dignità al rumore. E' quest'ultimo che deve essere considerato espressione della vera musica, anzi esso è musica.
Nel manifesto del 1913, l'Arte dei Rumori, il futurista Russolo coglie qualcosa di davvero straordinario: ai suoi occhi il silenzio degli antichi, con la nascita della società industriale, ha perso ogni valore, ogni attrattiva. Grazie alla Rivoluzione industriale è invece finalmente nato il rumore, con tutta la sua forza e portata semantica. Non è il suono tradizionale, ma il rumore il solo in grado di esprimere le vere sensazioni dell'uomo.
La società industriale, con tutte le sue macchine e i suoi arnesi, quale grande opportunità è stata per gli uomini? Per Russolo le patetiche e sciocche abitudini musicali potranno finalmente essere superate:
"Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolio di un violino?"
Ecco allora la necessità di dare spazio a fischi, sibili, sbuffi, rombi, scoppi, tonfi, boati, stridori, scricchiolii, fruscii, ma anche grida, strilli, gemiti, urla, ululati, risate, singhiozzi. L'uomo può finalmente godere di "[...] un'inebriante orchestra di rumori". Russolo arriva addirittura a creare degli strumenti fuori dal comune, i cosiddetti intonarumori, grandi cassette di legno dalle quali, muovendo una manovella, esce ogni tipo di rumore. Altro che violini, altro che pianoforti, l'uomo moderno deve circondarsi di crepitatori, gorgogliatori, rombatori, scoppiatori.
Il rumore è qualcosa di davvero straordinario, qualcosa da cui l'uomo può attingere per trarre energia e piacere:
“Sarò soddisfatto se riuscirò a convincerti che il rumore non è sempre sgradevole e fastidioso come tu credi e affermi, e che anzi, per chi lo sappia capire, il rumore rappresenta una fonte inesauribile di sensazioni a volta a volta squisite e profonde, grandiose ed esaltanti.”
Luigi Russolo può essere considerato un visionario di quel genere musicale che comincerà ad emergere intorno agli anni '60 del '900, per esplodere poi con tutta la sua forza negli anni '80 e definito ormai comunemente noise.
Principali esponenti di questo genere sono sicuramente i Sonic Youth, anche se non bisogna dimenticare che influenze noise sono penetrate anche nei Velvet Underground, nei Dinosaur Jr., negli Swan e in molti altri gruppi ancora.
I Sonic Youth però hanno sicuramente fatto del rumore uno dei tratti distintivi della loro musica: dissonanze, feedback, distorsioni continue, effetti elettrici, accordi ripetuti in modo ossessivo.
Una musica d'avanguardia, quella dei Sonic Youth, che lascia spazio a performance live in cui improvvisazione e rumore sono le parole d'ordine. Ecco allora che Kim Gordon non ci pensa due volte a calpestare il suo basso per trarne effetti quanto più possibile stranianti, a grattare, malmenare quelle corde. Così come Ranaldo e Moore producono con la chitarra ogni sorta di distorsione estrema.
Nella poliedrica produzione del gruppo, che non è stato comunque immune da altre influenze (grunge, no-wave, post-punk), spicca Daydream Nation, l'album con cui meglio di ogni altro i Sonic Youth hanno saputo sfruttare le potenzialità e le infinite sfaccettature del rumore. Capolavoro indiscusso del disco, e del noise, è Trilogy, vera e propria apologia del rumore, quattordici minuti di fragore disparato.
Quello dei Sonic Youth è un rumore in grado di creare un'atmosfera struggente e malinconica, e al tempo stesso capace di esprimere un'energia vitalistica inaudita.
La cultura del rumore - nata con Russolo nell'ambito del Futurismo e giunta fino a noi filtrata attraverso la musica dei Sonic Youth - ci insegna che molte spesso sono le strade meno convenzionali, meno tradizionali, le sole in grado di penetrare con forza nell'immaginario collettivo e lì rimanervi, per secoli.
Ascolti consigliati: Daydream Nation, 1988 Sonic Youth
Risveglio di una città, 1913 Luigi Russolo
D.C.
1 commento:
..qui al lavoro, dentro il capannone, sto ascoltando un pò di rumore dei SonicYouth! figata..vanno a ritmo con la pressa da taglio!
bravi 'pentagrammi' continuate così!
ML
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