Uno sconvolgente viaggio nei meandri della paura.
Da piccolo ricordo che i miei fratelli più grandi si lamentavano tutte le sere perché venivano spediti a letto appena cominciava la sigla, diretta ed eseguita magistralmente da Angelo Badalamenti, del telefilm culto degli anni ’80.
Di quel periodo mi vengono spesso in mente i pomeriggi che passavano con gli amici a parlare – tra una partita e l’altra all’Amiga Commodore – di questa Laura Palmer. “Chi ha ucciso Laura Palmer?”, sentivo spesso dire.
Da questa domanda parte lo straordinario telefilm I Segreti di Twin Peaks, firmato da David Lynch e Mark Frost, andato in onda per la prima volta l’8 aprile 1990 sul network americano Abc. La serie inizia come un semplice thriller: nella città di Twin Peaks viene ritrovata morta Laura Palmer, interpretata da Sheryl Lee, reginetta del Liceo.
L’agente dell’FBI Dale Cooper (Kyle MacLachan) comincia a seguire il caso, un caso apparentemente di routine, fin quando non si ritrova inghiottito da un vortice di pazzia. Le indagini portano alla scoperta dell’omicida ma entrano in campo strane forze della natura, giganti che indicano a Cooper la strada da seguire, strani nani che ballano e parlano in maniera incomprensibile, per non parlare delle magiche forze del bosco di Twin Peaks.
Ai personaggi della serie vengono affidati momenti di lucidità e chiarezza ed altri di puro squilibrio o confusione.
La Signora Ceppo, a prima vista può apparire come un personaggio di contorno, nato dalla pura fantasia del geniaccio di Lynch, in realtà col proseguo della storia la Signora diviene punto cardine della storia. “Molte cose non posso dire. Notate solo che il mio camino è sbarrato. Non ci sarà mai un fuoco là. Il mio ceppo sente cose che io non posso sentire, ma il mio ceppo mi rivela delle cose. Mi dice delle nuove parole. Anche se ha smesso di crescere il mio ceppo è cosciente”.
Per non parlare dell’agente FBI di X-Files (David Duchovny) a sua volta in Twin Peaks agente federale...donna.
Lo stesso David Lynch incarna l’agente speciale Gordon Cole costretto ad utilizzare degli speciali auricolari che gli permettono di sentire ma che lo costringono ad urlare mentre parla.
Nella serie si ripetono spesso scene kitsch sul cibo, l’agente Dale Cooper ha una vera e propria venerazione per il caffè e per la “speciale” torta di ciliegie. Il tutto è frutto di una elegantissima ricerca del regista che sottolinea ironicamente tutti i vizi sul cibo e sull’alimentazione americana, nonché gli stereotipi del poliziotto americano “ciambella e caffè”. “Harry, voglio darti un consiglio prezioso. Una volta al giorno, tutti i giorni, fatti un piccolo regalo. Non programmarlo e non andarlo a cercare ma... lascia che arrivi. Può essere una camicia vista in un negozio, un sonnellino nel tuo ufficio oppure... due ottime tazze di caffè nero fumante”.
Il personaggio che però mi è rimasto impresso nella mente maggiormente è Bob. Interpretato da Frank Silva, morto di Aids nel settembre del ’95, Bob è una presenza inavvertibile, uno spirito, un’anima a Twin Peaks. Nessuno l’ha mai visto ma tutti riescono a percepirlo.
Da piccolo ricordo che i miei fratelli più grandi si lamentavano tutte le sere perché venivano spediti a letto appena cominciava la sigla, diretta ed eseguita magistralmente da Angelo Badalamenti, del telefilm culto degli anni ’80.
Di quel periodo mi vengono spesso in mente i pomeriggi che passavano con gli amici a parlare – tra una partita e l’altra all’Amiga Commodore – di questa Laura Palmer. “Chi ha ucciso Laura Palmer?”, sentivo spesso dire.
Da questa domanda parte lo straordinario telefilm I Segreti di Twin Peaks, firmato da David Lynch e Mark Frost, andato in onda per la prima volta l’8 aprile 1990 sul network americano Abc. La serie inizia come un semplice thriller: nella città di Twin Peaks viene ritrovata morta Laura Palmer, interpretata da Sheryl Lee, reginetta del Liceo.
L’agente dell’FBI Dale Cooper (Kyle MacLachan) comincia a seguire il caso, un caso apparentemente di routine, fin quando non si ritrova inghiottito da un vortice di pazzia. Le indagini portano alla scoperta dell’omicida ma entrano in campo strane forze della natura, giganti che indicano a Cooper la strada da seguire, strani nani che ballano e parlano in maniera incomprensibile, per non parlare delle magiche forze del bosco di Twin Peaks.
Ai personaggi della serie vengono affidati momenti di lucidità e chiarezza ed altri di puro squilibrio o confusione.
La Signora Ceppo, a prima vista può apparire come un personaggio di contorno, nato dalla pura fantasia del geniaccio di Lynch, in realtà col proseguo della storia la Signora diviene punto cardine della storia. “Molte cose non posso dire. Notate solo che il mio camino è sbarrato. Non ci sarà mai un fuoco là. Il mio ceppo sente cose che io non posso sentire, ma il mio ceppo mi rivela delle cose. Mi dice delle nuove parole. Anche se ha smesso di crescere il mio ceppo è cosciente”.
Per non parlare dell’agente FBI di X-Files (David Duchovny) a sua volta in Twin Peaks agente federale...donna.
Lo stesso David Lynch incarna l’agente speciale Gordon Cole costretto ad utilizzare degli speciali auricolari che gli permettono di sentire ma che lo costringono ad urlare mentre parla.
Nella serie si ripetono spesso scene kitsch sul cibo, l’agente Dale Cooper ha una vera e propria venerazione per il caffè e per la “speciale” torta di ciliegie. Il tutto è frutto di una elegantissima ricerca del regista che sottolinea ironicamente tutti i vizi sul cibo e sull’alimentazione americana, nonché gli stereotipi del poliziotto americano “ciambella e caffè”. “Harry, voglio darti un consiglio prezioso. Una volta al giorno, tutti i giorni, fatti un piccolo regalo. Non programmarlo e non andarlo a cercare ma... lascia che arrivi. Può essere una camicia vista in un negozio, un sonnellino nel tuo ufficio oppure... due ottime tazze di caffè nero fumante”.
Il personaggio che però mi è rimasto impresso nella mente maggiormente è Bob. Interpretato da Frank Silva, morto di Aids nel settembre del ’95, Bob è una presenza inavvertibile, uno spirito, un’anima a Twin Peaks. Nessuno l’ha mai visto ma tutti riescono a percepirlo.
Frank non lavorava nemmeno come attore, era uno scenografo. Durante le riprese della puntata pilota Lynch l’ha intravvisto chinato vicino ad un letto e ha deciso di inserirlo nella serie nella medesima posizione, vicino al letto. I vestiti sono gli stessi che portava quel giorno.
Bob è stato (forse rimane ancora) il personaggio più pauroso della televisione. Silva ha dato vita ad un personaggio che spaventa tantissimo con mimica facciale, urla e espressioni degli occhi.
I miei fratelli in qualche modo sono riusciti a vedersi tutte le puntate a suo tempo, grazie a videocassette scambiate fra i banchi di scuola, io invece le ho viste e riviste in streaming (come sono cambiati i tempi!) e ,da qualche anno a questa parte, ogni tanto mi piace rivederle ancora.
Seduto sul divano con una buona tazza di caffè nero fumante e tremante di paura.
Il mio piccolo regalo giornaliero.
A.L.
Visione Consigliata: I segreti di Twin Peaks, Daviv Lynch, Mark Frost (1990)
Twin Peaks: Fire Walk With Me, David Lynch (1992)
2 commenti:
Non sapevo che 'Bob' fosse uno scenografo..
Certo! aveva già collaborato come scenografo con Lynch a "Dune" (1984) e a "Wild at Heart" (Cuore Selvaggio) (1990).
A.L.
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